25 luglio 2009
Grande becco
Cosa succede, è la seconda volta che incontro una persona speciale sul mio gioco online e di nuovo mi viene la voglia di dedicargli un post.
Fortuna o predisposizione a riconoscerle? Non so, so solo che la mia nuova conoscenza è davvero una bella persona.
Il suo nickname è Bonvin, che non vuol dire vino buono ma sono le iniziali del suo cognome e nome, anche se con il tempo ho scoperto che invece è azzeccatissimo, è veramente come buon vino: d'annata, corposo e di struttura e parlo con la mia esperienza di sommelier.
Lo trovo un uomo d'altri tempi, che non manca mai, ti presenta sempre la sua compagna di gioco, passa a salutarti appena entra online ed è provvisto di una sensibilità particolare che gli dà la possibilità di riconoscere il tuo umore.
Sa farti ridere, con le sue battutine, anche quando non vorresti, insomma è quell'amico che ci vuole quando sei giù.
Ama le donne, il mondo femminile in genere e le rispetta come dovrebbe ogni uomo. Lo trovo speciale anche per questo, non è facile trovare di questi tempi persone così.
Gli piace sicuramente stare in compagnia e affronta la vita positivamente cogliendo le opportunità che gli offre, non lavora più, il tempo che ha, lo impiega ballando, giocando a burraco, al mare visto che ci abita e trovando sempre il tempo per i suoi tre figli.
Personalmente non ci conosciamo, ma spero in futuro, vista la vicinanza, ci sia la possibilità di coltivare un'amicizia con una persona così positiva.
La musica che mi ispira? Sicuramente mi fa pensare ad un ballo di gruppo, di quelli che gli piace ballare, è in mezzo alla gente, che secondo me dà il meglio di se, quindi gli dedico questo Hully Gully, ballato alla mitica Capannina, tratto dal film "Sapore di mare", spero gli permetta di fare un tuffo nel passato.
Come ricetta? Ho scoperto che gli piace molto il pane e proprio ieri sera ho realizzato questa focaccia con le olive quindi la dedico a lui con un "bon" appetito.
FOCACCIA CON OLIVE
INGREDIENTI: 2 cucchiai di lievito di birra secco,175 ml acqua, 500gr farina, 15gr sale, 75ml olio, 75ml vino bianco, 200gr olive nere dolci, 2 cucchiai di timo
Stemperate il lievito con 100ml di acqua frizzante molto fredda, aspettate 10 minuti.
Mischiate il sale alla farina e fate la fontana, versate al centro il lievito è mescolatelo ad un pò di farina. Coprite e fate riposare per 20 min nel forno con la luce accesa.
Versate nella fontana il vino e l'olio infine il resto dell'acqua fino a formare un impasto morbido ma appiccicoso. Impastate sulla tavola infarinata finchè la pasta è liscia ed elastica, incorporate metà delle olive e del timo.
Mettete a lievitare finchè non raddoppia(circa 1ora e mezza) poi impastatelo ancora 5 min e stendetelo in una sfoglia e mettetelo nella teglia unta, lasciandolo lievitare di nuovo. (circa 1 ora)
Con la punta delle dita lasciate le caratteristiche impronte dove spargerete il resto delle olive, il timo e un pò di sale grosso. Cuocetela in forno per 30 min. a 200° sfornate e se volete spennellate leggermente con olio.
27 giugno 2009
Il mio nuovo "amico" Sorriso
Passo una parte del mio tempo libero on line giocando a burraco , un gioco di carte molto in voga al momento. Il sito è molto bello, si può scegliere con chi fare coppia, ma cosa per me importante, c'è la possibilità di chattare con i compagni di gioco, di solito quattro e di creare una lista di amici che preferisci. Ho "conosciuto" diverse persone, in questi mesi, più o meno simpatiche e quando entro in gioco le vado sempre a cercare. Proprio durante una di queste partite, ho cominciato a scherzare simpaticamente con un avversario, di lì una seconda partita e poi alla fine ci siamo ritrovati a farne una noi due da soli.
Durante lo svolgimento del gioco abbiamo cominciato a raccontarci di noi stessi, con serietà ma con un filo di ironia sempre presente. Momenti ho riso tanto, quasi da piangere, ma quando siamo passati alle cose più serie, ci siamo sentiti vicini e partecipi l'uno per l'altro.
E' stata una bella esperienza, non è facile parlare di se con un estraneo, ma cosa per me ancora più incredibile è di riuscire a farlo on line. A noi è sembrato naturale confidarci, sentivamo di poterlo fare, ci siamo scritti cose personali, ma sapevamo di averle messe in buone mani, perchè l'altro le avrebbe custodite gelosamente e sarebbe stato disposto a darti un consiglio o un conforto all'occorrenza.
Sembrerebbe un uomo simpatico, giocherellone e autoironico, penso che in una comitiva non passa sicuramente inosservato, ma anche intelligente e sensibile e cosa rara, svolge un lavoro che gli piace, aspetto da non sottovalutare della sua vita, perchè lo rende in parte sereno.
Questo mio post gliel'ho dedicato per ringraziarlo di quella sera, sperando che anche lui abbia avuto le mie stesse sensazioni e siccome nel mio blog oltre ad essere persona si è anche musica, se fosse una canzone sarebbe una melodia ritmata, che trasmette tutta la positività nei confronti della vita, positività che traspare in lui da tante piccole cose e che ti mette addosso la voglia di ballare e cantare, per questo ho pensato a Eros Ramazzotti e Ricky Martin in "Noi non siamo soli".
Come ricetta, avendomi confessato di essere un ghiottone, ho pensato ad una torta al cioccolato, suo grande amore, sperando che trovi qualcuno che gliela realizzi, altrimenti lo inviterò a mangiarla da me, quando vorrà venirmi a trovare.
Torta " Ricca "
occorrente per 8 persone:
Ungete un stampo da 20 cm, sgusciate le uova con lo zucchero e montate a crema. Mescolate farina e cacao
uniteli al composto di uova, poi incorporate il liquore e il caffè.
Rovesciate nello stampo e infornate a 180° per 35 min
Fatela raffreddare rovesciata su una gratella.
Per la farcitura fate scaldare la panna,unite il cioccolato grattuggiato, fate riposare per 10 min e mescolate con un cucchiaio di legno fino al raffreddamento,
incorporate il mascarpone e il brandy.
Dividete la torta in due dischi , sulla base stendete 3/4 della crema
coprite con il secondo disco e spalmate la restante crema.
Spolverizzate di cacao tutta la superficie, appoggiate i riccioli di cioccolato
e su questi fate scendere dello zucchero a velo.
Durante lo svolgimento del gioco abbiamo cominciato a raccontarci di noi stessi, con serietà ma con un filo di ironia sempre presente. Momenti ho riso tanto, quasi da piangere, ma quando siamo passati alle cose più serie, ci siamo sentiti vicini e partecipi l'uno per l'altro.
E' stata una bella esperienza, non è facile parlare di se con un estraneo, ma cosa per me ancora più incredibile è di riuscire a farlo on line. A noi è sembrato naturale confidarci, sentivamo di poterlo fare, ci siamo scritti cose personali, ma sapevamo di averle messe in buone mani, perchè l'altro le avrebbe custodite gelosamente e sarebbe stato disposto a darti un consiglio o un conforto all'occorrenza.
Sembrerebbe un uomo simpatico, giocherellone e autoironico, penso che in una comitiva non passa sicuramente inosservato, ma anche intelligente e sensibile e cosa rara, svolge un lavoro che gli piace, aspetto da non sottovalutare della sua vita, perchè lo rende in parte sereno.
Questo mio post gliel'ho dedicato per ringraziarlo di quella sera, sperando che anche lui abbia avuto le mie stesse sensazioni e siccome nel mio blog oltre ad essere persona si è anche musica, se fosse una canzone sarebbe una melodia ritmata, che trasmette tutta la positività nei confronti della vita, positività che traspare in lui da tante piccole cose e che ti mette addosso la voglia di ballare e cantare, per questo ho pensato a Eros Ramazzotti e Ricky Martin in "Noi non siamo soli".
Come ricetta, avendomi confessato di essere un ghiottone, ho pensato ad una torta al cioccolato, suo grande amore, sperando che trovi qualcuno che gliela realizzi, altrimenti lo inviterò a mangiarla da me, quando vorrà venirmi a trovare.
Torta " Ricca "
occorrente per 8 persone:
per la base: 2 uova, 60 gr di zucchero, 60 gr di farina, 1 cucchiaio di cacao, 20 gr di burro, 3 cucchiai di Amaretto, 2 cucchiai di caffè ristretto
per la farcitura: 175 gr di cioccolato fondente, 150 gr di panna, 250 gr di mascarpone, 2 cucchiai di brandy
decorazione: riccioli di cioccolato, cacao e zucchero a velo
Ungete un stampo da 20 cm, sgusciate le uova con lo zucchero e montate a crema. Mescolate farina e cacao
uniteli al composto di uova, poi incorporate il liquore e il caffè.
Rovesciate nello stampo e infornate a 180° per 35 min
Fatela raffreddare rovesciata su una gratella.
Per la farcitura fate scaldare la panna,unite il cioccolato grattuggiato, fate riposare per 10 min e mescolate con un cucchiaio di legno fino al raffreddamento,
incorporate il mascarpone e il brandy.
Dividete la torta in due dischi , sulla base stendete 3/4 della crema
coprite con il secondo disco e spalmate la restante crema.
Spolverizzate di cacao tutta la superficie, appoggiate i riccioli di cioccolato
e su questi fate scendere dello zucchero a velo.
1 aprile 2009
La mia amica e le frittelle
Sicuramente voi non sapete che mi sono divorziata da diversi anni, dopo quindici anni di vita insieme, tra fidanzamento e matrimonio.
I primi tempi che rimasi sola, furono difficili, il sentimento era vivo dentro di me e i ricordi di ciò che era stato facevano ancora molto male, inoltre ciliegina sulla torta, dovetti cambiare lavoro.
Lo percepii come un altro trauma ma non sapevo che invece fu una benedizione, perchè fu lì che incontrai Sandra, la mia amica del cuore.
Si era da poco separata anche lei e quindi questa esperienza al momento ci accomunò. Dopo le lacrime iniziali cominciammo timidamente ad uscire di sera, a passare qualche weekend fuori, ma eravamo state troppo tempo nella situazione di coppia, che il mondo fuori ci sembrava veramente diverso da come lo ricordavamo noi.
E' vero che l'indipendenza acquisita era ben altra cosa da i dinieghi dei genitori e dell'inesperienza dell'età, ora si andava nei locali dopo la mezzanotte e due donne sole erano ben accette ovunque, mentre hai nostri tempi non si usciva senza un accompagnatore e a quell'ora si rientrava in casa. Comunque con l'appoggio de l'una su l'altra iniziò la rinascita e fu allora che venne il bello.
Conoscemmo un sacco di gente simpatica e non, tanti bei posti dove andare insomma non avevamo più un minuto di tempo libero. Finito di lavorare di corsa a casa e via con i preparativi per uscire o a cena o a ballare. Ogni cosa era buona per divertirci, per ridere a crepapelle fino alle lacrime e per parlarne il giorno dopo al lavoro.
Sono stati quattro anni davvero fantastici che non posso certo dimenticare, le tante esperienze mi hanno davvero accresciuta e insieme abbiamo traghettato quel momento buio e doloroso che è la fine di un rapporto.
Quindi è alla "bionda", così la chiamavano, che voglio dedicare questo post, in un momento così delicato della sua vita dicendole che tutto si supera e di ricordare allora per vivere bene oggi e inoltre che io sono sempre pronta per aiutarla magari anche a ritrovare un sorriso.
Un carattere tutto pepe come era lei, se fosse musica, non potrebbe che essere un ballo latino e siccome a lei piaceva tanto, direi un chachacha, magari sentendolo si rimetterà a ballare.
La ricetta che le voglio dedicare è un dolce, anche se dice che non li mangia, so che non è vero e queste spumeggianti frittelle fanno al caso nostro.
CIAMBELLE DI RICOTTA
300gr di farina manitoba
200gr ricotta
120gr di zucchero
scorza di arancia grattugiata
2 uova grandi
1 bst di vanillina
un pizzico di sale
olio per friggere
zucchero a velo
Fate la fontana sul piano di lavoro, aggiungete la ricotta sbriciolata, lo zucchero, la scorza d'arancia, le uova sbattute, la vanillina e il sale.
Lavorate brevemente l'impasto quindi formate dei cilindri , uniteli a due a due e formate delle
ciambelline, chiudendo bene le estremità.
Friggetele in olio ben caldo, passatele su carta assorbente e spolverizzatele di zucchero a velo.
I primi tempi che rimasi sola, furono difficili, il sentimento era vivo dentro di me e i ricordi di ciò che era stato facevano ancora molto male, inoltre ciliegina sulla torta, dovetti cambiare lavoro.
Lo percepii come un altro trauma ma non sapevo che invece fu una benedizione, perchè fu lì che incontrai Sandra, la mia amica del cuore.
Si era da poco separata anche lei e quindi questa esperienza al momento ci accomunò. Dopo le lacrime iniziali cominciammo timidamente ad uscire di sera, a passare qualche weekend fuori, ma eravamo state troppo tempo nella situazione di coppia, che il mondo fuori ci sembrava veramente diverso da come lo ricordavamo noi.
E' vero che l'indipendenza acquisita era ben altra cosa da i dinieghi dei genitori e dell'inesperienza dell'età, ora si andava nei locali dopo la mezzanotte e due donne sole erano ben accette ovunque, mentre hai nostri tempi non si usciva senza un accompagnatore e a quell'ora si rientrava in casa. Comunque con l'appoggio de l'una su l'altra iniziò la rinascita e fu allora che venne il bello.
Conoscemmo un sacco di gente simpatica e non, tanti bei posti dove andare insomma non avevamo più un minuto di tempo libero. Finito di lavorare di corsa a casa e via con i preparativi per uscire o a cena o a ballare. Ogni cosa era buona per divertirci, per ridere a crepapelle fino alle lacrime e per parlarne il giorno dopo al lavoro.
Sono stati quattro anni davvero fantastici che non posso certo dimenticare, le tante esperienze mi hanno davvero accresciuta e insieme abbiamo traghettato quel momento buio e doloroso che è la fine di un rapporto.
Quindi è alla "bionda", così la chiamavano, che voglio dedicare questo post, in un momento così delicato della sua vita dicendole che tutto si supera e di ricordare allora per vivere bene oggi e inoltre che io sono sempre pronta per aiutarla magari anche a ritrovare un sorriso.
Un carattere tutto pepe come era lei, se fosse musica, non potrebbe che essere un ballo latino e siccome a lei piaceva tanto, direi un chachacha, magari sentendolo si rimetterà a ballare.
La ricetta che le voglio dedicare è un dolce, anche se dice che non li mangia, so che non è vero e queste spumeggianti frittelle fanno al caso nostro.
CIAMBELLE DI RICOTTA
300gr di farina manitoba
200gr ricotta
120gr di zucchero
scorza di arancia grattugiata
2 uova grandi
1 bst di vanillina
un pizzico di sale
olio per friggere
zucchero a velo
Fate la fontana sul piano di lavoro, aggiungete la ricotta sbriciolata, lo zucchero, la scorza d'arancia, le uova sbattute, la vanillina e il sale.
Lavorate brevemente l'impasto quindi formate dei cilindri , uniteli a due a due e formate delle
ciambelline, chiudendo bene le estremità.
Friggetele in olio ben caldo, passatele su carta assorbente e spolverizzatele di zucchero a velo.
3 marzo 2009
La sorella e il glutine
Ho avuto solo una sorella, Paola e come si dice mi basta e mi avanza, si perchè lei fà per quattro.
Da piccola era la bella tutti boccoli, la brava, perchè ha camminato a nove mesi e la buona , andava con chiunque la volesse zie, nonne ecc.., aveva solo un piccolo "difetto ", non mangiava quasi nulla e per questo faceva impazzire la mamma.
Quando sono arrivata io, tre anni dopo, le ho sconvolto la vita, ero una "peste" piagnucolosa, stavo sempre attaccata alle gonne di mamma, le rompevo i giocattoli, le facevo un sacco di scherzi, mangiavo tutto, il mio e il suo ed ero gelosissima di lei, insomma secondo me avrà pensato "ma non si può rimandare indietro".
Poi siamo diventate due signorine e quindi complici e alleate nei confronti dei genitori, io coprivo le sue marachelle e lei le mie.
La vita è andata avanti, il matrimonio ci ha allontanate ma al bisogno siamo sempre presenti l'una per l'altra.
Ora io continuo a mangiare tutto e si vede ma lei ha scoperto la probabile causa dei problemi da sempre: la celiachia o allergia al glutine che dir si voglia.
Non è sicuramente facile convivere con la rinuncia continua a tante cose buone, una dura prova di fronte alle tentazioni continue, ma ha imparato ad accettare e per questo si ingegna continuamente a cercare nuove ricette prive di glutine.
Una canzone che direi la rispecchia: un motivo accorato, appassionato e profondo, cantato da una donna impegnata nel sociale e che come lei si pone tanti "perchè.
Come ricetta, le regalo un dolce che è adatto a tutti coloro che hanno il suo stesso problema.
Cheese cake al limone con base al cioccolato
Cheese cake al limone con base al cioccolato
Per la base: 250gr di biscotti secchi,senza glutine, al cioccolato
20gr di zucchero, 100gr di burro
Per il ripieno:
1kg di ricotta
5uova, 350gr di zucchero
la scorza grattuggiata di un limone
1 bustina di vanillina, 3 cucchiai rasi di fecola, sale
Frullate i biscotti con lo zucchero e il burro fuso. Versate l'impasto in una tortiera a cerniera, schiacciandolo bene. Fate cuocere nel forno caldo a 180° per 10 min. circa poi lasciate raffreddare.
Sbattete la ricotta con le fruste elettriche fino a farla diventare una crema soffice. Amalgamate la vanillina, la scorza di limone, un pò alla volta lo zucchero, la fecola e un pizzico di sale.
Infine incorporate uno alla volta le uova mescolando bene dopo ogni aggiunta.
Stendete la crema ottenuta sulla base di biscotti e passate nel forno caldo a 200° per 10 min. poi abbassate la temperatura a 120° per un'ora. Fate raffreddare e passate in frigo. Servite freddo
1 marzo 2009
Luciano e la rovesciata di fichi
D'estate, qui in Sabina, una cosa che non manca sono i fichi, nel mio terreno ne crescono diverse varietà da giugno a settembre, periodo in cui si organizzano spesso pranzi all'aperto con amici e vicini, seduti in mezzo alla natura crogiolandosi sotto l'ombra, vista la calura, di fronde generose.
In occasione di uno di questi pranzi ho conosciuto Luciano.
Una persona "verace", scoppiettante che apprezza molto la convivialità , il bere e il mangiare e che generosamente dice sempre ciò che vuole, insomma come può esserlo una canzone vera, che viene da dentro, per scuoterti o riportarti alla realtà, e allora ho pensato a una canzone romana.
La rovesciata di fichi direte voi? Beh Luciano l'ha assaggiata in quell'occasione ed ora ogni volta che mi incontra mi chiede di rifargliela, ma ahimè dovrà aspettare la prossima estate...
Io intanto vi scrivo la ricetta, potete comunque realizzarla anche con altri tipi di frutta, pere, pesche, o prugne.
Torta rovesciata di fichi
1 kg di fichi sodi
25ogr di pasta brisée o sfoglia
50 gr di zucchero
50 gr di burro
2dl di panna fresca
Stendete la pasta in un disco dello stesso diametro della tortiera e dello spessore di 3 mm e conservatela in frigo.
Fate fondere il burro in una tortiera di alluminio a bordi bassi. Cospargete il fondo con lo zucchero e distribuite sopra i fichi, pelati e fatti a spicchi, sovrapponendoli leggermente.
Trasferite la tortiera sul fuoco a fiamma bassa e cuocete i fichi per 30 min., senza mescolare, quindi lasciate riposare per 15 min. circa.
Coprite i fichi con la pasta, facendo rientrare il bordo all'interno, mettete la tortiera in forno a 180° per circa 25 min.
Sfornate, attendete qualche minuto (non la fate raffreddare) e rovesciate la torta su un piatto.
Servitela con la panna non troppo montata e ben fredda, aromatizzata con della cannella.
In occasione di uno di questi pranzi ho conosciuto Luciano.
Una persona "verace", scoppiettante che apprezza molto la convivialità , il bere e il mangiare e che generosamente dice sempre ciò che vuole, insomma come può esserlo una canzone vera, che viene da dentro, per scuoterti o riportarti alla realtà, e allora ho pensato a una canzone romana.
La rovesciata di fichi direte voi? Beh Luciano l'ha assaggiata in quell'occasione ed ora ogni volta che mi incontra mi chiede di rifargliela, ma ahimè dovrà aspettare la prossima estate...
Io intanto vi scrivo la ricetta, potete comunque realizzarla anche con altri tipi di frutta, pere, pesche, o prugne.
Torta rovesciata di fichi
1 kg di fichi sodi
25ogr di pasta brisée o sfoglia
50 gr di zucchero
50 gr di burro
2dl di panna fresca
Stendete la pasta in un disco dello stesso diametro della tortiera e dello spessore di 3 mm e conservatela in frigo.
Fate fondere il burro in una tortiera di alluminio a bordi bassi. Cospargete il fondo con lo zucchero e distribuite sopra i fichi, pelati e fatti a spicchi, sovrapponendoli leggermente.
Trasferite la tortiera sul fuoco a fiamma bassa e cuocete i fichi per 30 min., senza mescolare, quindi lasciate riposare per 15 min. circa.
Coprite i fichi con la pasta, facendo rientrare il bordo all'interno, mettete la tortiera in forno a 180° per circa 25 min.
Sfornate, attendete qualche minuto (non la fate raffreddare) e rovesciate la torta su un piatto.
Servitela con la panna non troppo montata e ben fredda, aromatizzata con della cannella.
28 febbraio 2009
Le cugine e la lasagna
Durante il periodo delle festività trascorse ho avuto il piacere di avere ospiti d'eccezione , le cugine di mio marito.
Con il loro arrivo hanno portato in questa casa una ventata di vitalità, anche se l'età non è più quella di due ragazzine, una buona dose di organizzazione e l'affetto infinito che provano nei confronti del loro cuginetto, sotto forma di coccole e abbracci continui.
Dovendole avvicinare alla musica direi che una canzone di rock duro ma con tanta dolcezza e sentimento le rappresenti veramente, quindi ho pensato a "NOVEMBER RAIN" dei Guns N'Roses
Comunque ho promesso loro la ricetta di questo primo piatto, mangiato il giorno di Natale e presa da Sale e Pepe con qualche piccola variante e la voglio utilizzare per inaugurare i miei post.
P.S. Un bacione alle mie muse ispiratrici
Lasagne con asparagi, culatello e salsa mornay
300gr di lasagne (io le ho fatte in casa)
300gr di asparagi,150 g di culatello
1 carota, cipolla e costa di sedano
50gr di grana
timo, burro, sale e pepe
Per la salsa Mornay:
un dl di panna, 2 tuorli
Per la besciamella:
50gr di burro, 40r di farina, 3dl di latte
20gr di grana, sale, pepe, noce moscata
Fate soffriggere in una casseruola 20gr di burro con la carota,la cipolla e il sedano tritati per 10 min., unite gli asparagi precedentemente puliti, lessati al vapore per 10 min. e tritati grossolanamente, il culatello a listarelle, salate e pepate e cuocete per altri 5 min.
Preparate la salsa mescolando la panna con i tuorli e fatela ridurre un poco a fuoco moderato.
Preparate la besciamella con il burro, farina e latte, salatela e pepatela e aggiungete un pizzico di noce moscata se vi piace, infine unite 20gr di grana e la salsa Mornay.
Lessate le lasagne e stendetele su un telo. Ungete una pirofila e fate vari strati di pasta conditi con la salsa, gli asparagi e una spruzzata di grana. Terminate con uno strato di sola salsa ma con tanto grana.
Infornate a 180° per 25-30 min.
Con il loro arrivo hanno portato in questa casa una ventata di vitalità, anche se l'età non è più quella di due ragazzine, una buona dose di organizzazione e l'affetto infinito che provano nei confronti del loro cuginetto, sotto forma di coccole e abbracci continui.
Dovendole avvicinare alla musica direi che una canzone di rock duro ma con tanta dolcezza e sentimento le rappresenti veramente, quindi ho pensato a "NOVEMBER RAIN" dei Guns N'Roses
Comunque ho promesso loro la ricetta di questo primo piatto, mangiato il giorno di Natale e presa da Sale e Pepe con qualche piccola variante e la voglio utilizzare per inaugurare i miei post.
P.S. Un bacione alle mie muse ispiratrici
Lasagne con asparagi, culatello e salsa mornay
300gr di lasagne (io le ho fatte in casa)
300gr di asparagi,150 g di culatello
1 carota, cipolla e costa di sedano
50gr di grana
timo, burro, sale e pepe
Per la salsa Mornay:
un dl di panna, 2 tuorli
Per la besciamella:
50gr di burro, 40r di farina, 3dl di latte
20gr di grana, sale, pepe, noce moscata
Fate soffriggere in una casseruola 20gr di burro con la carota,la cipolla e il sedano tritati per 10 min., unite gli asparagi precedentemente puliti, lessati al vapore per 10 min. e tritati grossolanamente, il culatello a listarelle, salate e pepate e cuocete per altri 5 min.
Preparate la salsa mescolando la panna con i tuorli e fatela ridurre un poco a fuoco moderato.
Preparate la besciamella con il burro, farina e latte, salatela e pepatela e aggiungete un pizzico di noce moscata se vi piace, infine unite 20gr di grana e la salsa Mornay.
Lessate le lasagne e stendetele su un telo. Ungete una pirofila e fate vari strati di pasta conditi con la salsa, gli asparagi e una spruzzata di grana. Terminate con uno strato di sola salsa ma con tanto grana.
Infornate a 180° per 25-30 min.
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